Tai Chi Chuan

Il Taiji Quan ha origini molto antiche che si fanno risalire al monaco taoista Zhang Sanfeng, vissuto nel XIII secolo; la leggenda vuole che egli osservasse il combattimento tra una gazza e un serpente e notasse come questo sfuggisse abilmente agli attacchi dall’alto della gazza con movimenti morbidi e fluidi. Di qui l’intuizione per una forma di combattimento basata non sulla forza bruta ma su un diverso uso del corpo basato  sull’energia interna e sullo sfruttamento della forza dell’avversario.

Nel XX secolo, quest’arte ha progressivamente perso il suo carattere marziale per divenire una forma di danza dolce ed elegante; l’aspetto estetico ha soppiantato quello originario privando il Tai Chi Chuan di ogni contenuto energetico.

Nella nostra Scuola intendiamo recuperare questo tratto fondamentale dell’arte: poniamo cioè l’accento sul carattere “interno” del Taiji Quan, rappresentato dal potenziamento dell’energia (Qi) che scorre nei canali del nostro corpo (i meridiani, secondo la Medicina Tradizionale Cinese). In tal modo, la “forma”, cioè il susseguirsi di movimenti che rappresentano tecniche di difesa e contrattacco contro un avversario virtuale, ha un senso e serve a qualcosa.
Se il praticante è interessato solo all’aspetto relativo alla salute sentirà rinvigorito l’intero organismo, avrà acquisito un miglior funzionamento delle articolazioni ed una maggiore elasticità di tutto il corpo; inoltre, avrà accresciuto il livello di rilassamento generale con grande beneficio della psiche e del coordinamento mente-spirito.
Se poi è interessato anche all’aspetto marziale, avrà appreso delle tecniche di autodifesa tanto più utili quanto più sfruttabili soprattutto nei confronti di chi è più grande e forte. Sotto questo aspetto, il Taiji Quan è particolarmente indicato per le donne.

Con questo tipo di impostazione, i praticanti saranno in grado di coniugare l’aspetto estetico con quello energetico, facendo davvero diventare il Taiji Quan una sorte di meditazione in movimento. Il Taiji Quan che viene praticato nella nostra Scuola è quello di Wang Shu Jin, detto anche delle sintesi autentiche perché raccoglie in sé sia elementi di altri stili di Taiji (Yang, Chen e Wu) che di altre arti marziali interne cinesi (Xing-Yi Quan, Bagua Zhang, Yi Quan). Il Maestro Wang Shu Jin (1904-1981), che elaborò questo stile, fu allievo negli anni trenta di Chang Chao Tung, uno dei più forti combattenti della Cina del Nord; alla sua morte, Wang passò a studiare prima con Hsiao Hai Po a Pechino, poi con Wang Xiang Zhai, il creatore dell'Yi Quan, a Tiensin. Da qui, alla vigilia della presa del potere di Mao Tse Tung, si trasferì a Taiwan, dove incontrò Chen Pan Ling (1890-1967) di cui divenne allievo. Chen Pan Ling era un ingegnere idraulico, una persona colta ma anche un fortissimo combattente e un profondo conoscitore del kung fu. Quando era dirigente di un'importante associazione di pugilato nella Cina continentale degli anni quaranta, Chen condusse un'accurata indagine su decine di forme di kung fu con lo scopo di unificarne gli stili. Quando si trasferì per ragioni politiche a Taiwan, ebbe anche là un alto incarico nella locale Associazione di pugilato cinese.Chen Pan Ling fu anch'egli autore di una propria forma di Taiji Quan, dalla quale partì Wang Shu Jin per creare la propria. Nello stile di Wang Shu Jin c'è un recupero del Taiji Quan come arte marziale e i passaggi della forma sono applicabili in combattimento; estremamente interessante lo studio delle posture e della forza interna che attraverso la gestione del Qi il praticante di questa forma può esprimere.